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Mercoledì, 13 Novembre 2024
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Mostra “L’Arte ritrovata – L’impegno dell’Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro Patrimonio Culturale”, Roma, Musei Capitolini

museiÈ in corso a Roma, ai Musei Capitolini, la grande mostra “L’Arte Ritrovata – L’impegno dell’Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro Patrimonio Culturale”, organizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura presieduto da Giuseppe Lepore. È stata inaugurata lo scorso 6 giugno alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri e sarà visitabile fino al 26 gennaio del prossimo anno, caratterizzandosi come un mosaico di testimonianze archeologiche e artistiche che rappresentano simbolicamente le moltissime opere recuperate dal TPC e le mostre organizzate in questi anni dal Centro Europeo, dedicate ai capolavori restituiti alla collettività.Uno straordinario viaggio fra l’VIII secolo a.C. e l’età moderna alla scoperta dell'archeologia e dell'arte italiana attraverso una selezione di capolavori riuniti per la prima volta in un’eccezionale sintesi sulla pluridecennale azione di salvaguardia svolta dall’Arma dei Carabinieri. Nell’ambito di questa importante iniziativa la Fondazione Enzo Hruby prosegue il rapporto di collaborazione con il Centro Europeo sostenendo la protezione puntuale di alcuni dei capolavori esposti. 

Il focus della mostra è concentrato sull’attività di contrasto alla razzia subita dal patrimonio culturale italiano nell’ultimo trentennio: una lunga stagione di saccheggio archeologico e di furti nei complessi sacri a cui il TPC ha cercato di porre un freno mediante un deciso monitoraggio del territorio, arrivando a sequestrare migliaia di reperti. Si tratta di una quantità di opere che dobbiamo comunque immaginare limitata rispetto al numero complessivo di opere depredate e che pone l’accento sulla necessità di proteggere adeguatamente e in maniera preventiva, attraverso le moderne tecnologie di sicurezza, i beni del nostro patrimonio culturale. 
Le opere provengono da sequestri a grandi ricettatori o collezionisti, inseriti nella ramificata trama del commercio internazionale che ha alimentato anche prestigiose collezioni di musei stranieri. Una sezione speciale è dedicata a una delle più importanti operazioni condotte dal TPC negli ultimi anni, “l’operazione Andromeda”, grazie alla quale straordinarie opere, esposte per la prima volta, sono state restituite alla comunità. 
SacraFamigliaLungo il percorso espositivo si possono ammirare anche tre dei cinque dipinti rubati nel 1999 proprio dalle collezioni dei Musei Capitolini e recuperati nello stesso anno a Latina, il San Giovanni Battista del Guercino, la Sacra Famiglia con i Santi Francesco e Caterina d’Alessandria di Ludovico Carracci e l’Adorazione dei Magi di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo. Di notevole pregio anche la scultura raffigurante Artemide marciante di età augustea, oggetto di scavo clandestino nell’area di Caserta e recuperata al termine di complesse indagini nel 2001, quando stava per essere trasportata all’estero per essere venduta a un noto museo; messe a confronto in mostra l’Artemide marciante le anti-Artemide moderne, ossia tre copie in marmo e gesso dell’originale realizzate dai trafficanti per sviare le indagini dei Carabinieri. Seguono importanti affreschi indebitamente strappati da una villa romana rimasta ancora sconosciuta presso Pompei, dallo stile affine alle stanze dipinte della Villa imperiale di Poppea a Oplontis, alcuni esportati in Svizzera e altri negli Stati Uniti; completano infine la rassegna vasi e bronzi di grande prestigio e bellezza trovati in occasione di scavi clandestini in Puglia, Sicilia ed Etruria, e successivamente recuperati dall’Arma dei Carabinieri. 
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra è ideata e organizzata dal Centro Europeo con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura ed è curata da Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano, e dall’archeologo Alessandro Mandolesi.