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Giovedì, 31 Luglio 2025
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La Fondazione Enzo Hruby per l’Isola di San Lazzaro degli Armeni

IsolaSanLazzaro okNel cuore suggestivo della laguna di Venezia, di fronte al Lido, sorge un’isola interamente occupata da un monastero. Definirlo semplicemente monastero è però riduttivo, dal momento che si tratta di uno dei centri mondiali più importanti per la cultura armena, casa madre dell’ordine dei Mechitaristi. Stiamo parlando dell’Isola di San Lazzaro, che prima di essere abitata in maniera stabile a partire dal Settecento dai monaci armeni in fuga dal Peloponneso, accolti dalla Serenissima, è stata terra dei benedettini di Sant’Ilario, poi lebbrosario e alloggio per i poveri.

Quando nel 1717 la Repubblica di Venezia concesse l’Isola al gruppo di monaci armeni in fuga da Modone, che da allora la abitano stabilmente, tra di loro vi era Mechitar. Oggi sepolto sull’isola all’interno della chiesa, egli fu uno degli artefici della rinascita della letteratura armena, nonché il fautore dello sviluppo della comunità di San Lazzaro e della sua trasformazione in importante centro culturale e scientifico. Fu grazie a lui, infatti, che fu restaurato il monastero e furono sistemati i terreni circostanti, così i monaci poterono iniziare a educare i discepoli e tramandare di generazione in generazione la cultura armena. Nei decenni successivi fu anche costruita una tipografia indipendente da quelle di Venezia e fu edificata la biblioteca.

San Lazzaro era un centro così importante che persino durante l’invasione napoleonica fu risparmiata, perché considerata un’accademia di scienze e quindi protetta dall’imperatore.

Di particolare interesse sono la pinacoteca, il museo e la biblioteca, dove si trovano volumi, manoscritti e manufatti da tutto il mondo. All’interno della biblioteca sono conservati 17 mila volumi, tra cui 4.500 manoscritti. Nella pinacoteca e nel museo si trovano importanti opere al posto di particolari reperti archeologici, tra cui dipinti e reperti armeni, un gesso di Canova che raffigura il figlio di Napoleone Bonaparte e la mummia egizia di Nemen Khet Amen, dell’800 a.C., completa di sarcofago. Sul soffitto si può ammirare uno splendido dipinto del Tiepolo che raffigura un’allegoria della Giustizia.

I monaci, inoltre, si prendono cura di diversi roseti sull’isola, e dai petali di rosa producono una marmellata, la vartanush, preparata con una tipica ricetta armena.

Per questo luogo che rappresenta uno scrigno dove ogni pietra, ogni libro antico, ogni opera d’arte racconta una storia fatta di cultura, bellezza e dialogo tra i popoli e le religioni, la Fondazione Enzo Hruby ha recentemente sostenuto un importante progetto di sicurezza. L’intervento, realizzato dalla società Umbra Control, azienda Amica della Fondazione, e che si è avvalso di un contributo concreto da parte di Ksenia Security, ha avuto come obiettivo la tutela dell’intero complesso dalle intrusioni agli incendi, fino agli atti vandalici, nel massimo rispetto dei manufatti esistenti.

Il sistema di protezione installato comprende un avanzato sistema antintrusione perimetrale e volumetrico. La protezione perimetrale, affidata a sensori collocati lungo le mura esterne, si affianca a un sistema volumetrico pensato per monitorare le aree più sensibili, come la biblioteca, il museo e gli spazi sacri. A protezione del complesso, è stato inoltre installato un avanzato sistema anticendio, fondamentale in un ambiente dove sono presenti numersosi manoscritti, dipinti e materiali antichi di grande valore. Il sistema è stato progettato per essere altamente efficiente, andando oltre le richieste normative e prevedendo rilevatori di fumo e calore in ogni ambiente, con particolare attenzione agli archivi e ai luoghi di culto, oltre a pulsanti manuali per l’attivazione diretta in caso di emergenza.

Il convento è inoltre sorvegliato costantemente grazie a un sistema di videosorveglianza composto da telecamere su rete IP ad alta risoluzione, che consente di registrare in maniera continua con archiviazione sicura dei flussi video su server protetti, accessibili solo da personale autorizzato. Il sistema, inoltre, adotta algoritmi di analisi video in grado di generare alert automatici anche durante normali visite guidate e consente di comunicare direttamente con gli ambienti videosorvegliati attraverso messaggi audio da parte di operatori incaricati.

Per facilitare la gestione dell’intero impianto da parte del personale del convento, è stato sviluppato un sistema di supervisione centralizzata che integra in un’unica interfaccia intuitiva tutte le funzioni di controllo. Questo strumento consente anche a operatori non specializzati di visualizzare in tempo reale guasti, allarmi o malfunzionamenti, sia in loco che da remoto, intervenendo in modo tempestivo e mirato. L’interfaccia grafica con mappe dinamiche permette di individuare con facilità l’area interessata da un evento e programmare rapidamente un eventuale intervento.

La progettazione e l’installazione di tutti questi sistemi sono state condotte con un approccio rispettoso, consapevole del valore architettonico e simbolico del luogo. Le soluzioni adottate non solo rispondono agli standard più elevati di sicurezza, ma sono anche non invasive e perfettamente integrate nell’ambiente.

“Il progetto di protezione del Convento Mechitarista di San Lazzaro degli Armeni  – dichiara il vice presidente della Fondazione Enzo Hruby, Carlo Hruby – rappresenta un esempio virtuoso dello straordinario valore che la tecnologia può offrire al mondo dei beni culturali. Dopo i progetti sostenuti dalla nostra Fondazione dedicati all’Isola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Giorgio Cini, al Teatro La Fenice, al Conservatorio “Benedetto Marcello” e ad altri luoghi e tesori di Venezia, siamo orgogliosi di aver sostenuto questo nuovo progetto importante in questa città simbolo della straordinaria ricchezza del patrimonio culturale italiano. Desidero ringraziare Umbra Control, che da sempre ci affianca in veste di società Amica della Fondazione Enzo Hruby, e Ksenia Security, che ha desiderato offrire un proprio contributo concreto nell’ambito di questo progetto così importante, che si configura come un vero e proprio modello di protezione a regola d’arte applicabile a contesti analoghi”.

I vincitori del Premio H d'oro 2022

Si è conclusa giovedì 27 ottobre, nel corso di un evento prestigioso al Teatro Olimpico di Vicenza, la  sedicesima edizione del Premio H d’oro, il concorso della Fondazione Enzo Hruby che conferisce un importante riconoscimento alle migliori realizzazioni di sicurezza e di integrazione dei sistemi.
 
Tra i 70 progetti candidati quest’anno al concorso, presentati da 52 aziende, sono stati premiati ben 24 progetti, che mettono in luce la straordinaria capacità dei più qualificati installatori e system integrator nel creare soluzioni su misura per ciascun contesto, capaci di rispondere alle più specifiche esigenze espresse dalla committenza. 
 
Novità di quest’anno è stata l’introduzione delle nuove categorieSicurezza della filiera alimentare, Sicurezza delle strutture sportiveeSicurezza delle strutture sanitarie,nelle quali sono confluiti i progetti specificatamente dedicati a questi particolari ambiti, destinati a diventare dei modelli di riferimento che potranno essere presi a esempio per future realizzazioni in contesti analoghi. 
Un’ulteriore nuova categoria èSicurezza e domotica, dedicata agli interessanti progetti realizzati con una spiccata attenzione a coniugare protezione e comfort all’interno delle moderne abitazioni. 
 
Insieme all’ormai tradizionale Premio SpecialeSicurezza su Misura, è stato inoltre assegnato quest’anno un nuovo Premio Speciale, denominatoNuove frontiere della sicurezza: andando a 
premiare dei progetti particolarmente innovativi, questo riconoscimento intende valorizzare la capacità dei migliori operatori nel cogliere le avanzate possibilità offerte dalle attuali tecnologie per creare dei progetti sempre più moderni ed evoluti, destinati a far crescere il settore.
 
Presieduta da Enzo Hruby, la Giuria del Premio H d’oro 2022 è composta Gianni Andrei, Presidente Onorario di AI.PRO.S. - Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza, Armando Torno, editorialista del “Sole 24 Ore”, e Stefano Bellintani, Professore Associato del Politecnico di Milano. 
 
Partendo dall’ambito dei beni culturali – oggetto da quindici anni del costante impegno della Fondazione Enzo Hruby – la società ZOIS ELETTRONICA di Solaro (MI) si è distinta nella categoriaBeni Culturali Ecclesiasticicon un sistema antintrusione e di videosorveglianza con analisi video per la Chiesa di San Gerardo al Corpo di Monza, che le ha valso il Premio H d’oro 
2022.
 
Nella categoriaBeni Culturali Musealisono risultate vincitrici ex-aequo del Premio H d’oro 2022 le società SECURSAT di Milano e UMBRA CONTROL di Perugia: la prima candidata al concorso con un sistema di sicurezza integrata che ha compreso la realizzazione di una complessa infrastruttura di rete per la gestione, anche da remoto, di cinque siti museali della Fondazione Asti Musei; la seconda con un impianto antintrusione e di videosorveglianza con telecamere termiche per il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra, in provincia di Venezia.
 
La società SAFETY DIGITAL di Roma ha vinto il Premio H d’oro 2022 nella categoriaEdifici Storici, con un sistema antintrusione e di videosorveglianza con controllo accessi realizzato per la residenza storica Horti Flaviani, nella propria città.
 
Nella categoriaInfrastrutture e Serviziha vinto il Premio H d’oro 2022 la società S.E.T.I. di Scafati (SA) con un progetto avanzato di videosorveglianza e analisi video per l’area marina protetta delle Cinque Terre.
 
Nella categoriaCommercio e Industriahanno vinto ex-aequo il Premio H d’oro 2022 ben tre aziende, con altrettanti progetti di alto livello: EVOTECH di Torino con un impianto antintrusione e di videosorveglianza per un sito produttivo industriale in provincia di Torino; GRAZIANO BRUZZESE di Milano per un sistema d’allarme, di videosorveglianza e gestione accessi destinato  ad un bar tabacchi della propria città, e S.I.T.I.P. TELECOMUNICAZIONI E SICUREZZA di Bondeno di Gonzaga (MN) per il sistema di videosorveglianza con telecamere termiche realizzato per l’azienda Nologarden, in provincia di Modena.
 
Risultato ex-aequo anche nella categoriaSicurezza Residenziale, dove hanno vinto il Premio H d’oro 2022 le società BF ELECTRIC di Castelletto di Branduzzo (PV), SECURLINE di Monza e MICHELE GALLIONE di Camaiore (LU) con i sistemi realizzati per altrettante abitazioni private nelle province di Pavia, Monza-Brianza e Lucca. 
 
Nella categoriaInternational Awardha vinto il Premio H d’oro 2022 la società R.P. ALARM di Cusano Milanino (MI) con un sistema di controllo accessi automatizzato realizzato per il Consolato Generale del Senegal a Milano. 
 
Passando alle nuove categorie introdotte quest’anno nel concorso, e partendo daSicurezza della filiera alimentare, si sono aggiudicate ex-aequo il Premio H d’oro 2022 le aziende TECNO PIU’ di Capannori (LU) con un sistema di sicurezza e di videosorveglianza realizzato presso l’azienda di produzione Colla SpA, in provincia di Piacenza; PELLIZZARI SICUREZZA di Castelfranco Veneto (TV) per un sistema di sicurezza integrato, antintrusione, di videosorveglianza, controllo accessi e antincendio destinato allo stabilimento alimentare Pedon SpA in provincia di Vicenza; e il GRUPPO SECURITY CALEFFI di Viadana (MN), che ha realizzato un impianto di videosorveglianza presso il sito agricolo Corteva Agriscienze, in provincia di Cremona.
 
Nella categoriaSicurezza delle strutture sanitarieha vinto il Premio H d’oro 2022 la società G&G ELECTRIC di Cologno Monzese (MI) con un impianto di controllo accessi e controllo temperatura corporea, videocitofonia e videosorveglianza presso la RSA La Pelucca di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano.
 
Nella categoriaSicurezza delle strutture sportivehanno vinto il Premio H d’oro 2022 le aziende  ALLARM SUD di Andria per un impianto di videosorveglianza dedicato allo Stadio degli Ulivi, nella propria città, e RUI SICUREZZA di Silea (TV) per un progetto di rilevazione intrusione esterno con analisi video, videosorveglianza, controllo accessi e lettura targhe presso il Centro Sportivo Cormorano, in provincia di Venezia.
 
Risultato ex-aequo anche nella nuova categoriaSicurezza e domotica, nella quale hanno vinto il Premio H d’oro 2022 le società C.S.G. SISTEMI di Torino, ITALSICUREZZA di Legnago (VR)
ed LLA SISTEMI DI SICUREZZA di Lecco per i loro avanzati progetti rispettivamente destinati ad un attico in provincia di Imperia, ad una villa in Veneto e ad un’abitazione in Lombardia.
 
Il Premio SpecialeSicurezza su misura, ovvero il riconoscimento dedicato per eccellenza alla capacità dei migliori professionisti nel realizzare soluzioni “su misura” del contesto d’intervento e 
delle più specifiche esigenze espresse dalla committenza, è stato assegnato quest’anno alla società TELEVIBA di Rozzano (MI), per un impianto centralizzato e integrato antintrusione, controllo accessi e gestione dati destinato ad un comprensorio di Milano Tre.
 
Il PremioSpeciale Nuove frontiere della sicurezza, introdotto quest’anno, è stato assegnato ex-aequo alle società ENRICO DE BERNARDI di Valduggia (NO) - per un progetto di sicurezza integrato antintrusione, videosorveglianza e controllo accessi per l’azienda Guglielmi SpA in provincia di Novara - e TECNO ADVANCE di Gorizia per un progetto di videosorveglianza con analisi video e sistema audio automatico settoriale per Palazzo Coronini Cronberg, nella propria 
città.
 
Durante l’evento sono state inoltre consegnate le targhe agli Amici Sostenitori della Fondazione Enzo Hruby – le aziende TELEFONIA E SICUREZZA di Como e UMBRA CONTROL di Perugia - ed è stato assegnato all’azienda PIEFFE SISTEMI di Vicenza lo speciale riconoscimento Sicurezza per la cultura a Vicenza, per la particolare attenzione e sensibilità costantemente dimostrate nei confronti della protezione del patrimonio culturale della propria città e della diffusione della cultura della sicurezza.
 
Le premiazioni si sono svolte subito dopo il convegno “Fragile e Prezioso. Un patrimonio straordinario da conoscere, rispettare e proteggere” - organizzato dalla Fondazione Enzo Hruby in collaborazione con il Comune di Vicenza - durante il quale sono intervenuti come relatori Simona Siotto, assessore alla cultura del Comune di Vicenza, Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, e Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione Enzo Hruby. L’incontro - moderato dal giornalista Claudio Micalizio, direttore di Radio Roma - ha rappresentato un'importante occasione per trattare il tema del vandalismo a danno dei beni culturali e focalizzare l'attenzione sulle azioni da mettere in campo per contrastare in maniera efficace questo preoccupante fenomeno.
 
 
 
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